Miei carissimi benefattori e amici ,
um fraterno abbraccio di Pace e Bene … e tanta serenità e fiducia in Dio.
Si avvicinano le festività pasquali e come tutti gli anni desidero essere vicino a voi, miei amici e benefattori, com un messaggio augurale. Quest’anno però stiamo vivendo una situazione di grande dolore e apprensione: la presenza “terribile” dell’epidemia del “coronavirus”.
Tutti i giorni seguo via internet la situazine italiana della “proliferazione del coronavirus”… e le varie iniziative che si stanno prendendo per debellare, quanto prima, questo terribile flagello… e io sono vicino alla mia Italia e a tutti voi, com la preghiera alla Divina Misericordia e alla Vergine Maria.
Leggo le varie iniziative che tanti parroci stanno portando avanti per rimanere vicini ai loro fedeli in questo momento di sofferenza: i mezzi tecnici sono di grande aiuto (ciò che a Damba non abbiamo).
Il coronavirus è arrivato anche qui in Angola e le autorità hanno decretato lo “stato di emergenza” a partire dal giorno 23 di Marzo: chiuse le suole, alcuni mercati all’aperto, proibiti i funerali, proibito l’aggruppamento di persone e non uscire dalla propria Provincia.
La nostra Conferenza Episcopale ha deciso di sospendere le confessioni, le messe dominicali e settimanali, i funerali, la catechese dei ragazzi e gli incontri dei gruppi giovanili e dei gruppi corali… quindi noi missionari abbiamo sospeso le visite pastorali ai villaggi, e io, con sofferenza, la visita agli ammalati , agli anziani e alle persone che vivono sole… però quando sono chiamato … non mi tiro indietro. È vero che la nostra “quarentena” non è cosí “rigorosa” come in Italia … i bambini continuano a giocare (non riescono stare chiusi in casa), gli adulti continuano le loro abitudini: stare in gruppo per conversare e per bere e soprattutto la presenza nei funerali (non si può non participare al funerale).
Qui nella mia parrocchia la chiesa rimane aperta dalle 7H30 fino alle 9H30 per dare la possibilitá ai fedeli di una preghiera personale (e non di gruppo) davanti al tabernacolo e alla Vergine (la presenza però è muito “fraca” … entraranno in chiesa più o meno sulle 10 persone).
Mando suonare la campana della chiesa alle 12H00, per ricordare ai nostri fedeli il dovere di elevare a Dio una preghiera e alle 17H30 per la recita del Santo Rosario in famiglia.
Ho preparato dei volantini in portoguese e in kikongo (la lingua di Damba) per presentare ai miei fedeli di Damba le orientazioni dell’UNICEF, del Governo e dei nostri Vescovi.
Inoltre ho preparato una preghiera (sempre in portoguese e in kikongo) per chiedere a Dio che liberi da questa pandemia la nostra Angola e il mondo intero, e qui ho posto una richiesta particolare al Signore: che nella sua infinita misericordia restituisca la salute alle persone infettate dal virus.
Avevo preparato il programma per la visita pasquale alle nostre 120 comunità … (confessione e comunione pasquale – prime comunioni – visita agli ammalati) … ma per il momento tutto è rinviato … e ho inviato una lettera ai nostri cristiani che intensifichino la preghiera e non “desanimem”: la RESSUREZIONE di Cristo ci invita alla gioia, alla fraternitá e alla speranza di un mondo migliore.
La mia giornata: alzata alle 5H30 e alle 6H00, com i miei due confratelli, in chiesa per la recita del breviario e Santa Messa … colazione e poi mi “rifugio” nell’ufficio parrocchiale fino alle 12H00; alle 12H15 ci ritroviamo nella cappella per un momento di preghiera e alle 12H30 pranzo, poi riposo … alle 15H00 riprendo il mio “rifugio” fino alle 17H00 e alle 17H30 tutti ci ritroviamo in chiesa per la recita del santo Rosario e dei Vesperi … e preghiera personale; alle 19H30 cena … e alle 21H00 mi ritiro nella mia cella: qui leggo e mi “aggiorno” della situazione mondiale con il mio “samsung internet”. Gli altri due confratelli vedono un pó di televisione: alle 21H30 mando spegnere il generatore … l’Amministrazione sempre promette che enviarà energia e acqua … mas até agora, nada.
Il mio contatto con i parrocchiani: quelli che vengono a cercarmi sono in prevalenza i poveri, (che in questo contesto sono aumentati: cibo – vestuario – medicine) – i catequisti dei villaggi, che chiedono delucidazioni su certe situazioni e per chiedermi di visitare alcune famiglie – alcuni giovani, per un dialogo … e poi ricevo varie telefonate dei fedeli, che chiedono “come è la salute dei missionari?”.
Carissmi, termino, ringraziandovi della attenzione che avete per me e per la mia Missione di DAMBA e assicurandovi che tutti i giorni (al mattino e alla sera) vi ricordo al Signore e alla Vergine Maria perché allantanino dalle vostre famiglie questo “virus” e perchè possiate vivere com serenità, uniti ai vostri cari, familiari e amici una FELICE e SANTA PASQUA, fraternamente vi abbraccio e saluto, il vostro amico, frate cappuccino e missionario, fr. Graziano De Angeli
Damba ao 30 de Março de 2020